“Il campo ibrido POWERgrass semplifica la manutenzione, riduce i consumi idrici, il rischio danni da intemperie ed i costi di interventi straordinaria”.
Dott. Niko Sarris
Lescano durante una rovesciata alla Samb
Il “Verde Pubblico” è quella parte del territorio sottratta dalla edilizia per mitigare l’impatto della eccessiva edificazione sull’ambiente. I campi da gioco in erba naturale fanno parte del verde pubblico e la loro trasformazione in erba sintetica negli ultimi due decenni ha cambiato il riassetto reale del Verde Pubblico nel territorio anche dal punto di vista ambientale. Il problema è ancora maggiore nei grandi comuni e nelle città metropolitane dove i campi da gioco trasformati in erba sintetica sottraggono ampie aree verdi naturali tra i palazzi.
A Torino sono avviate delle inchieste con avvisi di garanzia inviati ai vertici dell’amministrazione circa l’inquinamento della città. Se alla mancata riduzione del traffico e alla gestione incontrollata del riscaldamento si aggiunge l’uso maggiore dei condizionatori, il taglio della spesa sulla manutenzione del verde pubblico e la sottrazione dei campi naturali a favore dei campi sintetici si ha un quadro peggiorativo negli ultimi due decenni.
Lo smog a Torino ha sommerso la città
In genere, il problema principale in Italia è la mancanza di controlli sulla manutenzione del patrimonio pubblico che, negli ultimi anni di crisi, si è fatta sempre di meno per mancanza anche di fondi. L’eccesso della burocrazia ha reso i tecnici comunali degli scrivani d’ufficio che producono carta con tempi di esecuzione dilatati anche perché, negli uffici, i tecnici di spessore sembra che manchino o sono poco incentivati.
Un tecnico di un comune milanese ha affermato che per loro “è più semplice rifare un campo in erba sintetica ogni 10 anni invece di occuparsi della manutenzione di un campo naturale”. Anche quando gli abbiamo spiegato che realizzando un campo ibrido (misto naturale e sintetico) ben congegnato si può mantenere a costi ridotti e che, a fronte di un impegno maggiore su quella ordinaria, si risparmia quasi per l’intero la manutenzione straordinaria non ha voluto approfondire perché, a suo dire, sarebbe troppo complicato per il gestore e gli amministratori non ci avrebbero ascoltato.
Fortunatamente non tutti la pensano in questo modo e gli incentivi sui progetti green aiutano a fare cambiare opinione a quelli con la mente più aperta ma, è triste constatare che il pensiero del tecnico sia così radicato e diffuso nelle menti di molti negli ultimi due decenni. A conti fatti, sembra irrazionale investire nella manutenzione straordinaria per rifare un campo da gioco inquinando l’ambiente, invece di programmare e controllare una corretta manutenzione ordinaria ma è quello che è successo negli ultimi due decenni.
Probabilmente il problema è nella programmazione finanziaria ancora prima che arrivi negli uffici tecnici perché i fondi della manutenzione straordinaria rientrano negli investimenti mentre quelli della manutenzione ordinaria nelle spese correnti. Il pensiero mainstream è quello che sostiene che “è meglio fare un campo sintetico perché tanto non lo mantiene correttamente nessuno ma rimane verde anche quando è consumato ed inquina. Tanto lo si cambia tra qualche anno e, caso mai, sarà un problema di chi deve amministrare dopo.” Intanto il politico ha fatto la sua bella figura realizzando un nuovo campo. Cattiva gestione? No! Ignoranza e cattiva amministrazione dei beni pubblici, mancanza di rispetto per l’ambiente e per la nostra salute. E sarebbe da chiedersi che fino fanno i campi sintetici dismessi, soprattutto quelli in gomma. Il giornalismo d'inchiesta olandese ha puntato un riflettore sull'argomento due anni fa e il quadro è molto preoccupante.
Il giornalismo investigativo olandese
Sarebbe da chiedersi cosa stia facendo l’arpa in Italia sul tema dello smaltimento dei campi sintetici ma nel loro sito non abbiamo trovato traccia sull'argomento. Che sia chiaro il cattivo non è il campo sintetico, ma la gestione durante il periodo di uso e di manutenzione e lo smaltimento post uso.
Senza altro, a questo pensiero che abbiamo volutamente enfatizzare ha contribuito la comunicazione iperbolica della industria oppure la superficialità degli acquirenti ma, è stato anche orientato da una esigenza imminente circa l’aumento della intensità di gioco dei campi naturali costruiti in terra, incapaci di sopportare un calpestio intensivo perché, dopo un po’, l’acqua piovana non drena e l’erba viene soffocata dal fango.
POWERgrass ha ideato un sistema in erba ibrida (erba mista sintetica e naturale) che ha gli stessi costi di realizzazione e manutenzione un campo sintetico con un impatto ambientale positivo, catturando CO2, PM2.5 e PM10, producendo ossigeno ed abbassando la temperatura. A fronte di una manutenzione ordinaria costante si evitano rischi di danni e costi di manutenzione straordinaria. Con una giusta programmazione un operatore qualificato è in grado di gestire due campi di calcio a 11 a livello professionale. Se il gestore o l’operatore non fa la manutenzione correttamente ci si accorge subito ma, è anche facile intervenire per correggere ogni problematica. Alla fine del periodo di gestione, il campo non richiede una sostituzione perentoria perché è giocabile proseguendo la coltivazione dell’erba naturale.
Le caratteristiche del campo ibrido POWERgrass si possono riassumere come segue perché offre molteplici vantaggi circa:
Il sistema è pensato per l'economia circolare con impatto ambientale positivo, promuovendo allo stesso tempo occupazione qualificata nel territorio perché il sistema:
Tutti i campi sono obbligatori
POWERgrass hybrid turf field
Synthetic turf field